CAMERINO: CORSA ALLA SPADA E PALIO

Il più antico ricordo di manifestazioni folcloristiche, che si svolgevano a Camerino in occasione della celebrazione della festa del patrono san Venanzio, proviene da alcuni strumenti notarili contenuti in un manoscritto dell’Archivio comunale di Camerino il cosiddetto “Libro Rosso del Comune di Camerino”, scritto nel 1345, ma riproducente documenti originali della seconda metà del 1200.

Tali documenti contengono notizie circa gli obblighi che alcune comunità avevano nei confronti di Camerino e tra questi vi era l’offerta di un palio, di un cero o di altro tributo in denaro.

L’offerta molto spesso veniva fatta proprio in occasione delle celebrazioni in onore di san Venanzio, ove le facoltose famiglie di Camerino, proprio in questa occasione, offrivano al signore della città doni di notevole valore. Ad esempio, nel 1264, le comunità di Percanestro ed Elce, nel territorio del comune di Camerino, si impegnarono a pagare ogni anno la somma di 26 soldi per famiglia e ad offrire un cero in occasione della festa dell’Assunta o in quella di san Venanzio.

Da questi documenti e da altre fonti risulta che la fiaccolata e la corsa del palio erano in uso a Camerino già nel 1200; risulta anche che le stesse manifestazioni, insieme ad altre, continuarono a svolgersi nei secoli successivi.

Dal diario di Pierantonio Lili, antenato dello storico Camillo Lili, risulta che nel 1515 “fu corso ad un bello palio e vinselo un Barbaro de Visse e fonne fatto gran trionfo”.

Un altro antenato dello storico, sul proprio diario aveva invece annotato che nei 1527 “la solennità di san Venanzio fu ridotta ai soli riti religiosi e non fu corso Palio, né Spada, né fu posta Inquintana per commissione del Duca Giovanni Maria da Varano, in segno di lutto per il sacco di Roma ad opera dei Lanzichenecchi”.

La Corsa alla Spada si svolgeva quindi già da tempo ed era ritenuta importante tanto che, nella citazione, è seconda solo al palio.

DAME DELLA CORSA ALLA SPADA E PALIO   

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