“Piero Puddu, il valore della democrazia e del confronto nell’agire
politico”.*
Piero Puddu, uomo politico e delle istituzioni che molto si è impegnato
nella sua città e nella Regione, nella parte finale della sua intensa vita ha
contribuito in modo molto significativo a restituire forza e rappresentanza
al movimento associativo della emigrazione italiana connotando in modo
particolare la sua azione verso le comunità così numerose e radicate dei
sardi all’estero, moltissimi dei quali partecipi della vita della FAES.
Piero le cui doti politiche e umane sono state così ben ricordate da chi mi
ha preceduto, subentrava, in continuità, nella presidenza dell’Istituto
Fernando Santi a Gino Bloise, calabrese, meridionale e meridionalista,
scrittore e poeta che era stato presidente della commissione cultura del
Senato. Un sodalizio il loro al quale avevano voluto associarmi in una fase
di ricostruzione su basi nuove della vita delle associazioni cui si deve la
prima Conferenza mondiale degli italiani all’estero in una fase storica del
paese che oggi giornalisticamente viene definita “della prima
Repubblica”.
Con Piero, rifiutando collateralismi, l’Istituto Fernando Santi assume come
valore e indicazione di metodo nell’agire quello della autonomia dalle
forze politiche, assumendo come confine i valori e i principii rappresentati
dalla nostra Costituzione. La locandina che invita all’evento in atto bene
evidenzia il profilo di Piero laddove titola “Piero Puddu, il valore della
democrazia e del confronto nell’agire politico”.
Piero ha contribuito ad ancorare l’Istituto Fernando Santi soprattutto al
mondo del lavoro, alla dimensione prevalente di coloro che emigrano
perchè non riescono ad avere in Italia un lavoro qualificato, tutelato e
retribuito. Si emigra per andare in paesi d’accoglienza dove talora
ritrovano precarietà, diritti non garantiti e aspettative deluse. Lo ha fatto
a partire da una idea della giustizia sociale e dei valori di libertà praticati
lungo tutta la sua vita. Lo ha fatto a partire dalla conoscenza precisa
dell’emigrazione sarda, dei tanti giovani che in diverse generazioni sono
usciti dalla Sardegna arricchendo delle loro competenze e della loro
qualità umana i paesi nei quali sono andati. Si tratta spessissimo di
“giovani talenti” che una Regione attenta, con una mirata progettualità
istituzionale, dovrebbe incentivare a tornare, in specie nelle aree interne
che meritano una politica di sviluppo in grado di stimolare il ritorno dei
giovani.
Ricordo oggi con voi Piero della cui considerazione fra i cittadini rende
ancora testimonianza la folla che gremiva la sede nella quale si svolse
l’ultimo saluto. Personalmente mi resta la memoria di una relazione
personale fondata sul rispetto, il comune sentire, la condivisione di un
percorso difficile dell’associazione fondata 54 anni or sono Un percorso di
rinnovamento che va avanti e alla cui attuazione molto si deve all’azione,
al forte impegno di Piero che è sempre con noi.
*Intervento di Rino Giuliani – Direzione Istituto Fernando Santi.
17.12.2024